
Dal LAVORO delegittimato, disvalorato, senza rispetto, ad alcune proposte risolutive
di Maurizio Prescianotto
La Festa del Degrado del Lavoro
Oggi (01.05.2025), mentre scrivo, sappiamo com’è andata a finire constatando la Festa del Degrado del Lavoro nei diritti, compensi e welfare. Impensabile fino agli anni 80 che un lavoratore, un sindacalista, un dirigente di partito – n.b. allora il Presidente della Repubblica era Sandro Pertini – assecondassero e autorizzassero siffatti asservimento, mancanza di dignità e sfregio nel rispetto del lavoro. Pertanto non abbiamo nulla da festeggiare assieme a quella commessa con la scritta Sono qui per te!
Lo testimonia il paesaggio cittadino solcato in ogni via e a ogni ora da ‘ciclisti immigrati con giubbotto + cubo colorato’ che recapitano food& – governati come neo-schiavi – apprestandosi a salire la lunga china per affrancarsi dall’esclusione sociale. Sono le attuali forme di inserimento sociale attraverso LAVORO ʻs-regolato’ – ʻir-responsabilizzato’ – ʻs-fruttato’ – ʻa-sindacalizzabile’ del Capitalismo della Sorveglianza attraverso APP-licazioni informatiche. Utilizzando le APP i lavoratori nostrani si illudono di poter continuare a POTERSELO PERMETTERE il benessere. Considerato che, con la riduzione dei salari, oramai portare la famiglia a mangiare fuori la pizza o al ristorante rimane appannaggio di privilegiati che si possono guardare solo nei programmi TV di Borghese.
Ma non era così neppure quando si stava peggio. La generazione scorsa, emigrante per lavoro, riceveva perlomeno alloggio e mensa dal datore di lavoro e lo Stato investiva le entrate fiscali per costruire grazie allo IACP le Case Popolari. Gli zii di mia moglie, negli anni 50, partirono dall’Italia per lavorare nelle miniere in Belgio col contratto di lavoro e l’alloggio assegnato per la famiglia.
Le città con insediamenti industriali durante il XX° secolo sono state edificate con interi quartieri costruiti per i lavoratori. A Bolzano +80mila, tra gli anni 30 e 60, per attirare al lavoro i contadini padani e poi meridionali nelle fabbriche – come Acciaierie Falck, Autoveicoli Lancia, Montecatini, Magnesio. Furono costruiti nuovi quartieri Semirurali Sciangai (1), o il quartiere Littorio/via Torino. Per i Ferrovieri, case ai Piani, per i Postelegrafonici, via Firenze. Invece l’INPS costruirà piazza Vittoria per la classe media con i portinai in divisa e l’alloggio di servizio.
Proposte di Riforma del Lavoro. Qualche idea che spiacerebbe ai soliti noti
Il lavoro è una risorsa scarsa e proponiamo qualche idea per ripensarlo poiché abusarne fino 40 ore x 48 settimane x oltre 43 anni con l’esaurimento delle risorse naturali diventa dannoso, nella insensata produzione ad obsolescenza programmata del Cresci / Consuma / Crepa continuo
[a] Il LAVORO dovrebbe PERSEGUIRE INNOVATIVI obiettivi compatibili, complementari e alternativi; al limitato indicatore del PIL (il Prodotto Interno Lordo), rilevato dal fatturato venduto e utilizzato per comparare la numerica ricchezza materiale, andrebbe contrapposto il Progresso Reale, GPI Genuine Progress Indicator (Dali, Cobb, Lawn, 1994 (2), riconoscendo e rilevando nuovi indicatori che misurino: l’impronta biologica, lo sviluppo responsabile umano, la diffusione informativa culturale, la distribuzione della ricchezza, la realizzazione umana, la felicità, eccetera
[b] PROPOSTE di NUOVO LAVORO con qualche idea per riformularne la definizione semantica, la distribuzione e la tutela. ‘Volere è Potere!’ o almeno ‘potere di volere’.
[b.1.] Lavoro umano prestazionale a terzi, definito, formato e riconosciuto per remunerazione, durata e tutele in tutte le sue forme: dipendente, autonomo, professionale, cooperativo-societario, stage-tirocinio formativo.
[b.2.] Lavoro volontariato prestazionale a terzi, senza lucro/no profit assicurato con il Reddito di Cittadinanza ai disoccupati/inoccupati istituendo una banca dati di riconoscimento ai fini del GPI, il Progresso Reale.
[b.3.] Lavoro di autosostentamento, riproduzione e creativo, che assicuri la personale sussistenza, riproduzione e l’autoconsumo familiare (prevalenza femminile mentre cura la prole), la produzione artistica di prodotti e servizi di godimento no profit. Da riconoscere e tutelare ai fini del GPI e remunerare con il Reddito di Cittadinanza.
[b.4.] Lavoro umano equivalente, virtuale e sostitutivo del lavoro umano, introdotto dall’innovazione tecnologica di strumenti e servizi nella produzione economica (per esempio, ICT, IA/Intelligenza Artificiale e robot). Riconoscerlo e misurarlo, definendo termini universali equivalenti di sostituzione del lavoro umano prestazionale a terzi (come, ad esempio, il cavallo motore CVHP=75kg forza a 1m/sec). Attivando la responsabilizzazione di Imprese e Pubblica Amministrazione, monitorandone l’utilità sociale/ambientale globale coi parametri del GPI e incentivi o disincentivi fiscali alla diffusione.
[b.5.] Non lavoro e pensioni, vanno ripensati in forme flessibili e distribuite nell’arco della vita, quali tempi di non lavoro prestazionale con GPI riconosciute [a]. Riconoscere e attivare l’anziano in quiescenza/ pensione post-lavorativa GPI come risorsa discostandone l’assimilazione, come oggi avviene, alla rendita da capitale e alla percezione che sia un onere sul bilancio pubblico.
[b.6.] Redditi da Capitali, proprietà privata e rendita. Assunto che ogni valore è determinato dalla quantità di lavoro contenuto nelle merci, beni e servizi, risulta necessario TASSARE l’improduttivo accumulo di capitali e le rendite finanziarie con norme di tutela della ‘proprietà’ a scadenza generazionale e temporale, procrastinabili solo in conformità dell’utilità a fini del GPI. Si recupererebbero, così, le risorse utili a finanziare il Reddito di Cittadinanza e la cadenzata remissione ed estinzione dell’amargi (3), la libertà dal debito pubblico. Come lo istituirono i Sumeri (nel 5mila a.c.) e ripreso nella preghiera Padre Nostro (Vangelo, Matteo e Luca: “rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori”). Il Debito è divenuto oggi il pretesto per far pagare ai lavoratori, attraverso il prelievo fiscale alla fonte diretto, le laute rendite finanziarie garantite attraverso il pagamento di interessi appannaggio delle solite élite. Ingiustificabile risulta infatti che, fin dall’anno 1427, a Firenze la ricchezza sia appannaggio tramandata dalle stesse 500 famiglie senza quasi ricambio, alle quali possono solo aggiungersi le nuove (Il Sole24Ore, 20.5.2016, https://st.ilsole24ore.com/art/notizie/2016-05-20/a-firenze-ricchezza-mano-stesse-famiglie-sei-secoli–155222.shtml).

Ed è successo quasi ovunque nei nostri paesi e città, osservando ‘i quartieri ZTL’ e nelle aree in vendita ‘a trattativa riservata’. Confermando che nonostante Liberté Egalité Fraternité e le ‘Costituzioni repubblicane’, le élite apicali da secoli governando, dirigendo o galleggiando, sono rimaste le stesse affinché “tutto cambiando… nulla cambi per loro”. E nessuno oggi ne parli.

Finora com’è andata?
Solidarietà e comunanza sono desuete. Godot non è arrivato, si fa i casi suoi oppure chissà – Samuel Beckett nel 1952.
Il logo del CHE Guevara si vende stampato su magliette ad alto valore aggiunto nelle boutique del centro. Si dice che “manchino il soggetto, l’analisi, l’elmetto e”… in agenda stasera abbiamo la partita – Antonello Venditti, Bomba o non bomba, in Sotto il segno dei pesci, 1978:
I marines nelle basi US in giro per il mondo cantano “Topolin” e “Aspettateci, che appena finito vi raggiungiamo al supermarket” – Full Metal Jacket, Stanley Kubrick, 1987:
L’ex sindacalista, Presidente del Fondo pensione gestito dall’internet finanziario, comunica ai media il positivo rendimento degli investimenti nel comparto azionario. Oramai desueta la PROLE nel garantire il futuro, col decremento demografico e l’indice di natalità a 1,27 per coppia, siamo a rischio estinzione della specie ‘variante italica 1860’ (Teano, Garibaldi /Vittorio Emanuele II° Savoia). Chi se ne fotte! Se fisicamente saremo estinti ma digitalmente eternamente salvati nei server di multinazionali ICT che assicureranno profitti al Fondo pensione. Confidiamo solo non manchi l’energia elettrica. Dubbi se l’analogica esperienza di vita possa ridursi a bit di immagine e suono? Meglio non averne se il “medium è il messaggio” – M. McLuhan, 1967 (4).
Cresce il divario sociale tra chi possiede e non possiede ma da ‘ratti reietti’ restiamo tenaci nel nostro istinto di sopravvivenza – Banksy, 2003 (5).
Mea Culpa ma IO SONO NATO LIBERO
Conforta che vivere avendo cura ed empatia degli altri migliori la nostra esistenza.
Dobbiamo, però, riconoscere che la politica e il sindacato hanno fallito e devono fare Mea culpa come cantano David Byrne e Brian Eno – Da My life in the bush of ghost, Mea culpa, 1981, traduzione dall’inglese: “Cosa stai dicendo? Ha detto: Mi dispiace, ho commesso un peccato, ho commesso un errore. Te l’ho chiesto? Perdonami, ti prego, perdonami. Ha detto ‘Mea Culpa’, puoi dirlo meglio? Sto dicendo che mi dispiace, ho fatto un errore, ho commesso un peccato, ho commesso un errore. E non lo faro ‘mai più’. Non l’ho mai fatto prima. E non lo faro ‘mai più’”
Confutata quindi la legittimità dello slogan Sono qui per te! perché, canta il Banco del Mutuo Soccorso, come essere e lavoratore «IO SONO NATO LIBERO» e il LAVORO va riconosciuto e tutelato in ogni forma e regolamentazione.
Da Io sono nato libero, Canto nomade per un prigioniero politico, album del 1973:
“Lamenti di chitarre sospettate a torto
Sospirate piano
E voi donne dallo sguardo altero
Bocche come melograno
Non piangete perché io
Sono nato nato libero libero
Non sprecate per me una messa da requiem
Io sono nato libero”
(1) Sciangai è un nome che fa riferimento a un quartiere storico di Bolzano, noto per le sue caratteristiche casette semirurali
(2) Gli economisti Herman Daly, John B. Cobb e Philip Lawn hanno sostenuto che la crescita di un Paese, come maggiore produzione di beni, e l’espansione dei servizi hanno entrambe costi e benefici, e non solamente i benefici che contribuiscono al Pil
(3) Amargi è un parola rinvenuta su tavolette d’argilla in Mesopotamia e significa libertà o, più esattamente, ritorno alla madre

(4) Herbert Marshall McLuhan è stato un sociologo, filosofo, critico letterario e professore canadese
(5) Se si vuole approfondire:
https://www.docsity.com/it/docs/banksy-street-art-come-forma-di-protesta/8647726
La prima parte del pezzo su:
venerdì, 30 maggio 2025
In copertina: Tempi Moderni, “I miei eroi saranno degli operai. Il mio personaggio è l’uomo. Non l’ho mai battezzato; non ha nome: è l’uomo” – Charles Chaplin