
Sabato 14 e domenica 15 giugno una serie di appuntamenti per la società civile milanese
di La Redazione di InTheNet
Dopo la manifestazione In Piazza per Gaza, organizzata a Roma il 7 giugno e che ha visto la partecipazione di oltre 300mila persona strette in un corteo – che da piazza Vittorio è arrivato in piazza San Giovanni – in solidarietà con il popolo palestinese e per fermare il genocidio commesso da Israele; si terranno a Milano, il 14 e 15 giugno – nel solco dell’eredità culturale di una tra le poetesse più ‘scomode’ del Novecento, Alda Merini – una serie di laboratori, incontri e performance che uniranno le voci dei palestinesi e quelle di operatori, artisti e attivisti italiani.
In particolare, durante la due giorni, che si svolgerà presso Cascinet, in via Cavriana, 38 (a Milano), domenica 15 giugno, alle ore 21.30, segnaliamo la performance poetica Terra Santa. Dalla voce di Alda Merini ai poeti di Gaza -a cura del CETEC Spazio Alda Merini – con le voci narranti di Gilberta Crispino e Donatella Massimilla, la voce araba di Maurizio Costanza e i performer Zoe Albrigo e Andrea Bertozzi.
Come si legge anche dal comunicato stampa, il fil rouge che unisce la poetessa milanese ai giovani poeti di Gaza è la volontà di non arrendersi, della prima “all’annientamento del manicomio” e dei secondi “all’orrore dei lager” a cielo aperto “in cui sono costretti a vivere e morire, da molto prima del 7 ottobre” 2023, sia a Gaza sia nei Territori illegalmente occupati da Israele, con la complicità, il silenzio/assenso o addirittura l’appoggio costante e concreto dell’Occidente e, in particolare, degli Stati Uniti (esecrabile ancora una volta il veto Us, del 4 giugno scorso, alla risoluzione dell’Onu sul cessate il fuoco a Gaza).
Ecco perché il CETEC-Centro Europeo Teatro e Carcere, che dirige da anni lo Spazio Alda Merini, Casa Museo di via Magolfa a Milano, “ha scelto di intrecciare i loro versi in un labirinto di emozioni che evocano le immagini dei massacri quotidiani, ma offrono soprattutto la speranza di un futuro di pace. Con le mura di Gerico sullo sfondo, la Palestina di Alda Merini rivive nei confini ridisegnati grazie alla bellezza e al sentimento di un SUMUD (1), una resilienza che risveglia i cuori oltre che le coscienze, scendendo negli inferi danteschi per unirsi ad un’umanità dolente e ritrovare, insieme, la luce”.
Ricordiamo anche, sempre nella giornata di domenica 15 giugno, alle 17.00, l’incontro con alcuni membri di Assopace Palestina e Amnesty International per parlare di interposizione e resistenza non violenta (pratiche ormai bandite in un’Italia votata alla repressione del dissenso anche quando si manifesta in forme pacifiche, come dimostrano le norme del cosiddetto Decreto sicurezza, ormai approvato dalle Camere come Disegno di Legge n. 48/2025).
E a seguire, le testimonianze da Gaza di Khader Tamimi, Yasmine Aljarba, Meri Calvelli, Serena Baldini, Fatimah e Mohamma (in remoto da Gaza), Michele Giorgio (sempre in remoto), e dell’architetto Mario Cucinella – con il suo impegno per l’ambiente e per un’urbanistica ‘empatica’.
Nel corso della due giorni ci sarà modo di affrontare vari temi – dalle condizioni dei sopravvissuti all’uccisione sistematica dei giornalisti palestinesi sul campo (pratica che Israele porta avanti da anni); dall’emergenza umanitaria, vista la mancanza di cibo e acqua potabile (nonostante il titolo del Riformista che lo nega, 2) alla distruzione di ospedali, scuole e università – a dimostrazione della disumanizzazione operata dagli israeliani nei confronti del popolo palestinese.
Il programma completo:


(1) Sumud è una parola araba che significa fermezza o perseveranza, ma anche resilienza o resistenza
(2) https://www.ilriformista.it/mattarella-cede-alla-propaganda-di-hamas-ma-a-gaza-non-ce-mai-stata-la-fame-e-israele-rispetta-i-diritti-umanitari-dei-civili-469485/
venerdì, 13 giugno 2025
In copertina: La macchina da scrivere conservata nella Casa Museo Alda Merini, a Milano