
Quando Kafka ci si mette…
di Simona Maria Frigerio
La prima volta che la nostra redazione ha sentito parlare di Carlo Bertini è stata durante un’inchiesta di Report, nel dicembre 2021. La vicenda [per la quale vi rimandiamo alla puntata della trasmissione televisiva ancora su Rai Play (1)] si concentrava sulla conoscenza, o meno, da parte dei vertici di Monte dei Paschi di Siena dell’attività di vendita di diamanti da investimento ai propri clienti, all’interno delle proprie filiali, in alternativa ai consueti prodotti finanziari trattati generalmente dagli istituti di credito.
Tutta la vicenda aveva preso avvio ben 5 anni prima, quando in un’altra puntata di Report (2), sempre il collega Bellano aveva scoperto che il prezzo di vendita di detti diamanti sembrava essere stato gonfiato fino a tre volte rispetto al loro valore reale. Tale attività si era protratta per oltre 3 anni, ossia fino all’inchiesta giornalistica e alla successiva azione giudiziaria della Procura di Milano nei confronti delle società DPI e IDB e degli istituti bancari: Monte dei Paschi di Siena, Banca Intesa Sanpaolo, Unicredit, Banco BPM e Banca Aletti.
Per comprendere l’intero corso degli eventi vi rimandiamo a Report ma, per chi fosse pigro, riassumeremo succintamente.
Le società Diamond Private Investment (DPI) e IDB – sia la società Intermarket Diamond Business Spa sia Idb Intermediazioni Srl (3) – avrebbero acquistato spazi pubblicitari sulla pagina delle quotazioni di Borsa de Il sole 24 Ore e, partendo da quanto scritto in questi spazi (magari scambiati per quotazioni di Borsa ufficiali?), il settore retail di alcune banche italiane avrebbe consigliato alla propria clientela come ‘bene rifugio’ un investimento nei diamanti trattati dai succitati broker – ossia DPI e IDB. Ora, non è detto che un semplice cittadino, se investe i suoi risparmi, possa sapere cos’è il Listino Rapaport (4 e 5) o che i diamanti non sono quotati come un’azione o un fondo d’investimento e, di conseguenza, ci immaginiamo si fidi – come cliente – della propria banca. Del resto, l’Articolo 47 della Costituzione sancisce: “La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l’esercizio del credito”. E il settore degli investimenti e creditizio non si basa proprio su un onesto rapporto di fiducia reciproca?

Come Pollicino: seguiamo i diamanti
Quando ci si sposti dalle attività svolte in baca a quelle di controllo sull’operato delle banche, si arriva a Carlo Bertini, funzionario di Banca d’Italia, ossia di quell’Istituto di diritto pubblico che, tra l’altro, esercita: “poteri di vigilanza bancaria e finanziaria”, i quali “sono disciplinati dal Testo Unico Bancario (TUB), in armonia con le disposizioni dell’Unione europea, e sono posti al servizio degli obiettivi di tutela della gestione sana e prudente degli intermediari, della stabilità complessiva, dell’efficienza e della competitività del sistema finanziario, della trasparenza e correttezza delle operazioni e dei servizi di banche, gruppi bancari, intermediari, IMEL e istituti di pagamento”(6).
Dopo alcuni mesi dalla puntata di Report del 2016 e con l’avvio della summenzionata indagine penale da parte della Procura di Milano, Bertini – già membro e poi coordinatore locale del JST (ovvero il Joint Surveillance Team: un team composto da funzionari di Banca d’Italia e BCE), “incaricato dell’attività di vigilanza su Banca MPS dal 2 ottobre 2017 all’8 novembre 2019” (7), inizia col suo team a occuparsi anche della questione della vendita di diamanti nelle filiali di MPS. Tutto ciò nonostante – come precisa sempre Banca d’Italia sul proprio sito: “La segnalazione alla clientela della possibilità di effettuare operazioni di compravendita di diamanti con società specializzate attraverso il canale bancario non è un’attività finanziaria; pertanto, a essa non si applicano né le disposizioni né i controlli previsti dal testo unico bancario in materia di trasparenza e correttezza” (7).
Ma qui ci fermiamo e ci e vi chiediamo: la pubblicità di tale informazione non sarebbe doverosa così che il ‘buon padre di famiglia’ sappia che non tutto ciò che gli potrebbe essere offerto – attraverso il rapporto fiduciario banca/cliente – è soggetto ai controlli e alla garanzie dei prodotti finanziari?
Il team di Bertini, comunque, indaga e si concentra sul comprendere se i vertici degli istituti bancari (in questo caso, MPS) fossero o meno a conoscenza di tale pratica di vendita e se si abbiano prove sufficienti per avviare una procedura sanzionatoria – oppure se si ci si debba rimettere alle indagini della Magistratura. Teniamo presente che un procedimento sanzionatorio può comportare una sanzione pecuniaria che può arrivare al 10% del fatturato di una banca e a 5 milioni di Euro per le persone fisiche, ma non solo, dato che vi è stato un “ampliamento dei destinatari delle sanzioni amministrative, che sono ora irrogate alle società responsabili della violazione e, al ricorrere di determinati presupposti, alle persone fisiche (esponenti e dipendenti)” (8).
Seconda domanda che ci e vi poniamo. I procedimenti penali e civili – che sappiamo essere molto lunghi – possono intervenire così pesantemente a livello economico sulle eventuali aziende coinvolte in illeciti e soprattutto sui loro dirigenti? Teniamo in considerazione i numeri reali: i ricavi complessivi di MPS nel 2022 sono stati di 3,09 miliardi di euro, in crescita del 3,6% rispetto all’anno precedente (9) – ricordate questo dato.
Con il procedere dell’indagine, le posizioni di Bertini e dei suoi responsabili in Banca d’Italia paiono sempre più allontanarsi [(per le due versioni vi rimandiamo alla puntata di Report (1) ma anche, per correttezza, alla versione di Banca d’Italia (7)]. Diciamo per completezza d’informazione che, nel frattempo, AGCM (l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) avvia un procedimento “sanzionatorio per pratiche commerciali scorrette” nei confronti di IDB e DPI, “successivamente esteso alle banche maggiormente coinvolte”, che si conclude a settembre 2017 (come ci informa Banca d’Italia) con le seguenti sanzioni pecuniarie: “4 milioni per Unicredit; 3,35 milioni per Banco BPM; 3 milioni per Banca Intesa; 2 milioni per Banca MPS”. Mentre la Procura della Repubblica di Milano fa richiesta di rinvio a giudizio per truffa, autoriciclaggio, ostacolo alle funzioni di vigilanza e corruzione fra privati “nei confronti di 105 persone fisiche e 5 società, di cui 4 banche (Unicredit, Banco-BPM, Banca Aletti, MPS)” (7). Sono stralciate la posizioni di Intesa Sanpaolo e DPI in vista del patteggiamento, già concordato con la Procura ad aprile 2021. Al termine del terzo grado di giudizio, tra una manciata d’anni, sapremo come andrà a finire.

Riavvolgiamo il nastro
Tra il 2016 e il 2021 cosa è successo? Diamo il timing degli eventi. Anche qui, molto succintamente.
Banca d’Italia decide di non avviare la procedura sanzionatoria contro MPS e i suoi vertici ma passa la documentazione all’Autorità giudiziaria (7) e, a marzo 2019, alla BCE a Francoforte. Bertini sollecita risposte ma non le ottiene né in Italia né dall’Europa.
Il 22 ottobre 2019 a Bertini sono attribuiti, dal suo Capo Servizio, “problemi di relazione con il suo team”, atteggiamenti arroganti e gli si rimprovera che “il team” starebbe “esplodendo per colpa sua”(1). Eppure risulta – anche ai colleghi di Report – che alcuni membri di detto team esprimano, al contrario, preoccupazione e solidarietà verso il collega.
Pochi giorni dopo Bertini è sollevato dall’incarico di coordinatore locale del JST.
A dicembre 2019, come afferma la medesima Banca d’Italia, Bertini è “invitato a sottoporsi ad accertamenti medici presso una struttura sanitaria pubblica miranti a valutarne l’idoneità al lavoro, perché egli aveva posto in essere, nell’arco di circa un mese, reiterati comportamenti fortemente anomali (su cui non si ritiene di fornire ulteriori dettagli in questa sede), che avevano evidenziato una situazione di forte tensione emotiva e di particolare stress” (7).
Come dovrebbe sentirsi un lavoratore che, nel giro di poche settimane, si vede imputare, prima, dei problemi relazionali con colleghi stretti nei quali ripone la propria fiducia; poi, lo si solleva dall’incarico che ha ricoperto per anni e, alla fine, gli si chiede di sottoporsi a una perizia psichiatrica? Forse il lavoratore potrà sentirsi un po’ ‘stressato’?
Come diceva quella canzone di Jannacci “Noi villan. E sempre allegri bisogna stare che il nostro piangere fa male al re. Fa male al ricco e al cardinale, diventan tristi se noi piangiam” (10) – scusate la pausa ironica ma non possiamo trattenerci.
Torniamo seri.
A gennaio 2020 l’esito della perizia – tenutasi presso l’Istituto di Medicina del Lavoro di Tor Vergata e che si è esplicata nel colloquio con due medici – dichiara Bertini “idoneo alla mansione specifica”.
Bertini non cambia, però, idea e pensa di essere nel giusto: perché BCE non risponde?
Precedentemente, a novembre 2019, come precisa anche Banca d’Italia, lo stesso aveva già inviato una segnalazione di whistleblowing, “sostenendo di essere stato assegnato ad altra struttura a causa delle modalità con le quali aveva condotto l’attività di analisi sulla vendita di diamanti da investimento”. All’epoca non aveva ancora fatto «nessuna esternazione pubblica». Aveva però denunciato «la gestione a mio avviso illegittima della vicenda in Banca d’Italia e in BCE e le misure ritorsive/punitive adottate nei miei confronti. Oltre al demansionamento, anche le accuse di burnout (11) e di inesistenti maltrattamenti ai colleghi del team che coordinavo». Banca d’Italia informa che le conclusioni furono “che si trattava di rimostranze di carattere personale, come tali non rilevanti ai fini della normativa in materia, e che l’azione amministrativa non era stata inficiata da condizionamenti impropri”. (Ricordate questo passaggio perché vi torneremo con la nuova normativa sul whistleblowing).
Il 1° novembre 2019 Bertini prova anche «a sporgere denuncia al Commissariato Trevi-Campo Marzio» riguardo a pratiche di mobbing ma si sente rispondere «di pensarci bene perché» avrebbe «rischiato di finire in una brutta storia».
Il successivo 6 novembre 2019 Bertini ha un appuntamento con la dottoressa Grazia Colacicco – Magistrato ordinario in servizio presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Milano – per raccontarle della vicenda dei diamanti, delle scelte fatte da Banca d’Italia di non procedere, del silenzio da parte di BCE (breve inciso: quest’ultima, nonostante abbia ricevuto la documentazione da Banca d’Italia a marzo 2019, ad aprile 2020, secondo Report, non si era ancora mossa. Alla fine BCE risponderà alle sollecitazioni dei giornalisti della Rai, a dicembre 2021, in questi termini: “La vendita di diamanti è da considerare una pratica commerciale scorretta e quindi non è ritenuta sanzionabile”). Ma Bertini vorrebbe anche denunciare alla PM la situazione sul proprio posto di lavoro. Purtroppo la Procuratrice non si presenta all’appuntamento. Bertini fa una dichiarazione all’ufficiale della Guardia di Finanza: «Firmai due copie del verbale, entrambe trattenute dalla Guardia di Finanza. Mi consigliarono di fare una Memoria e presentarla ai Carabinieri a Roma ma preferii inviare alcune email direttamente alla segreteria della PM».
Seconda pausa, prima di proseguire con gli ultimi tasselli di questo, che potremmo definire uno ‘stillicidio umano’. Bertini non si arrende: se non lo ascoltano né Banca d’Italia, né BCE, né la Magistratura, cosa gli resta?
Nel frattempo arriva il Covid che dà uno stop all’universo/mondo. Poi, il 13 dicembre 2021, il collega Emanuele Bellano va in onda con la puntata di Report intitolata The whistleblower. A questo punto la situazione precipita.
Il 17 dicembre 2021 il “Consiglio Superiore della Banca d’Italia, in relazione ad alcuni messaggi ‘postati’ sul social aziendale Yammer, aventi ad oggetto la medesima vicenda della commercializzazione di diamanti da investimento da parte di MPS” irroga “al dott. Carlo Bertini la massima sanzione disciplinare conservativa della sospensione dal servizio e dalla retribuzione per dodici mesi, con assegnazione ad altro incarico” (12).
Il 4 aprile 2022 è la data che Bertini ricorda per la sua convocazione presso la Commissione d’Inchiesta sul sistema bancario e finanziario (13). Qualcosa, però, non funziona e la data della sua audizione slitta. La Commissione parlamentare, però, interpella e ascolta l’8 febbraio 2022, Luigi Federico Signorini, Direttore Generale della Banca d’Italia. A seguire: il Capo di Gabinetto dell’Autorità garante della Concorrenza e del mercato, Maria Tuccillo, l’8 marzo 2022; il Presidente della CONSOB, il professor Paolo Savona, e il Responsabile della Divisione Tutela dei Consumatori della CONSOB, Mauro Lorenzoni, il 15 marzo 2022; e persino i giornalisti di Report, Sigfrido Ranucci ed Emanuele Bellano, il 3 maggio 2022. Tutti tranne Bertini. Alla fine non sarà mai convocato a causa dello “scioglimento anticipato delle Camere” che “non ha consentito alla Commissione di procedere con l’audizione dell’interessato”. Ma le Camere non si sono sciolte solo il 21 luglio 2022?
Interessante che la Commissione scriva nella sua relazione conclusiva: “Dalla documentazione trasmessa e dalla ricostruzione dei fatti è emerso che la vendita dei diamanti attraverso il canale bancario sia stata configurata come un’attività ‘connessa a quella bancaria’ sebbene sia emerso un significativo coinvolgimento nell’attività distributiva di diversi istituti di credito”. Inoltre, “l’AGCM ha ritenuto gravemente ingannevoli e omissive le modalità di offerta dei diamanti; ha ritenuto inoltre che sussistessero responsabilità anche in capo agli istituti di credito con i quali le società operavano. Sul punto è stato peraltro evidenziato che i reati contestati dall’Autorità Giudiziaria riguardano la truffa e l’autoriciclaggio”. Le conclusioni della Commissione riportano in capo a Banca d’Italia l’assunzione, per il futuro, di maggiori responsabilità: “La vicenda diamanti conduce a riflettere sull’efficacia degli attuali assetti della vigilanza bancaria e finanziaria e sulle possibili iniziative di carattere legislativo”.
In pratica, ci e vi chiediamo: finora entrando in una filiale bancaria potevano venderci un po’ di tutto grazie al rapporto fiduciario cliente/istituto di credito ma, in futuro, anche l’eventuale chilo di ‘zucchine’ dovrà essere – finalmente – controllato e garantito?
Nel frattempo Bertini, rispetto alla sospensione, fa ricorso e l’8 luglio 2022, il Consiglio di Stato con ordinanza 3193 sospende “l’esecuzione della sanzione adottata per la parte eccedente i sei mesi di sospensione dal servizio e dalla retribuzione” (12).
A luglio 2022, quindi, Bertini dovrebbe finalmente rientrare in Banca d’Italia ma la sua salute mentale sembra preoccupare sempre più i suoi responsabili se è costretto a sottoporsi a un secondo “giudizio di idoneità ex art. 5, L. 300/70, formulato dalla Cattedra di Medicina del lavoro dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata” (14). Alla visita del 5 luglio 2022, a Bertini – come ci racconta – è chiesto se, dopo tutto quanto è successo, si senta ancora di rientrare al lavoro. Bertini risponde affermativamente e la perizia lo certifica – per la seconda volta – idoneo a quel servizio al quale vuole tornare. Ma non ci riesce.
Il 18 luglio 2022 la Banca d’Italia irroga la sanzione disciplinare della destituzione “adottata con delibera del Consiglio Superiore” e comunicata a Bertini in pari data. Bertini fa nuovamente ricorso, questa volta di fronte al TAR per il Lazio, che il 27 marzo 2023 annulla la delibera (di fatto reintegrandolo al lavoro) ma non entra nel merito, in quanto “pregiudiziale all’esame degli altri profili dedotti” è il fatto che a Bertini sia stato impedito “di avvalersi dell’assistenza di un legale di fiducia in sede di audizione disciplinare” (12).
A questo punto Banca d’Italia, ai sensi dell’art. 88/I, 1°comma, Reg. Pers., determina, in data 28 marzo 2023, la: “sospensione cautelare” di Bertini “per gravi motivi con effetto dalla comunicazione del presente provvedimento”, concedendogli “l’assegno alimentare nella misura di 1/2 del trattamento economico… spettante” (15). Contro tale provvedimento Bertini potrà fare nuovamente ricorso al TAR.
Come nel Gioco dell’Oca, torniamo al punto di partenza. Ma qui ci giochiamo l’esistenza di una persona.

In data 14 aprile 2023, Banca d’Italia comunica a Bertini la convocazione di una nuova Commissione di disciplina per “l’11 maggio 2023 alle ore 15.00, presso la sede dell’Istituto, in Roma, via Nazionale n. 91” – nel corso della quale: “come da Lei richiesto, potrà farsi assistere da un legale di Sua fiducia (sic!)” (16).
La legge sui whistleblower e le audizioni al Parlamento
Cosa si imputa a Bertini? È difendibile ciò che ha fatto?
Banca d’Italia, nel documento che certifica la sospensione cautelare dal servizio del 28 marzo 2023, specifica le “contestazioni disciplinari del 18 novembre 2021 e del 10 febbraio 2022, consistenti in plurime tipologie di condotte tra cui assume particolare rilievo la divulgazione di documenti e informazioni conosciuti o acquisiti per ragioni d’ufficio, in violazione dell’obbligo di riservatezza cui Lei era tenuto”; e valuta “che i fatti in questione rivestono gravità tale da compromettere la reputazione dell’Istituto e da menomare la fiducia che è alla base del rapporto di impiego con la Banca”. Inoltre: “Tenuto conto che, anche in virtù del contegno da Lei mantenuto successivamente, la Sua presenza in servizio è tuttora suscettibile di turbare la necessaria serenità dell’ambiente lavorativo”, “sussiste un concreto e attuale interesse al Suo allontanamento dal servizio” (15).
Eccoci a una nuova serie di domande. Se una persona che lavora in una qualsiasi azienda – pubblica o privata – denuncia quello che giudica un illecito o anche solo un mal funzionamento di un qualche meccanismo all’interno della macchina amministrativa o burocratica, non violerà per forza l’obbligo di riservatezza? In quel caso non comprometterà, in qualche misura, la reputazione dell’azienda? E, prendendola con un pizzico di ironia, in quante aziende hanno lavorato i nostri gentili lettori che si preoccupavano così tanto della ‘serenità dell’ambiente lavorativo’?
Eppure il Decreto Legislativo del 10 marzo 2023, n. 24 (pubblicato in Gazzetta Ufficiale S.G. n. 63 del 15 marzo 2023), in attuazione della Direttiva dell’Unione Europea sul Whistleblowing (2019/1937), che entrerà in vigore il 15 luglio 2023, protegge i cosiddetti segnalanti di un illecito del settore privato, pubblico e di aziende soggette a controllo pubblico (con alcune specifiche sul numero dei dipendenti) di cui sono venuti a conoscenza in ragione del proprio rapporto di lavoro. Il lavoratore non dovrebbe poter “essere sanzionato, demansionato, licenziato, trasferito, o sottoposto ad altra misura organizzativa avente effetti negativi, diretti o indiretti, sulle condizioni di lavoro”. Il whisletblower (di cui dovrebbe essere garantito in ogni caso l’anonimato) potrà denunciare il cosiddetto illecito a livello interno all’azienda, all’Autorità Nazionale AntiCorruzione (ANAC), alla stampa o all’autorità giudiziaria.
L’illecito deve ovviamente riferirsi a: “violazioni di una legge o regolamento, alla minaccia di un interesse pubblico come in caso di corruzione e frode e/o a gravi e specifiche situazioni di pericolo per la salute e la sicurezza pubblica e va distinto da una qualunque «lamentela»” (17). Tra i suoi contenuti vincolanti la direttiva prevede “che la tutela sia riconosciuta anche in caso di segnalazioni o divulgazioni rivelatesi poi infondate, qualora il segnalante abbia avuto fondati motivi di ritenere che la violazioni fossero vere”. Inoltre, “Nel settore dei servizi finanziari il legislatore dell’Unione ha già riconosciuto il valore aggiunto della protezione degli informatori. In seguito alla crisi finanziaria che ha messo in evidenza gravi carenze nell’applicazione delle norme pertinenti, sono state introdotte norme per la protezione degli informatori, compresi canali di segnalazione interna ed esterna e un divieto esplicito di ritorsioni, in un numero significativo di atti legislativi nel settore dei servizi finanziari, come indicato nella comunicazione della Commissione, dell’8 dicembre 2010, dal titolo «Potenziare i regimi sanzionatori nel settore dei servizi finanziari»” (17).
Secondo voi, lettori, Bertini non dovrebbe essere protetto dal succitato Decreto Legislativo? Banca d’Italia, ci e vi chiediamo, non sta danneggiando maggiormente la propria immagine insistendo nella causa di lavoro contro un proprio funzionario? E infine ai 70 mila truffati domandiamo: potrete avere ancora fiducia nella vostra banca sapendo che alcuni prodotti che vi consiglia potrebbero non essere garantiti dalla vigilanza di Banca d’Italia e BCE?
Registriamo infine che persino la politica si è interessata della situazione di Bertini e segnaliamo che alla Camera è stata proposta, in queste settimane, un’interpellanza urgente da parte della deputata Valentina Barzotti del Movimento 5 Stelle in difesa dello stesso (qui il video della seduta da 1:20:35, 18)
https://webtv.camera.it/evento/22209
Lasceremo solo Bertini?
Brecht un tempo scrisse: “Beato un popolo che non ha bisogno di eroi”.
L’Italia è un Paese strano. Un Paese che prima accusa Paolo Borsellino, attraverso la penna di uno tra i massimi autori del Novecento (Leonardo Sciascia) di essere stato nominato procuratore di Marsala, in spregio alla graduatoria degli aventi diritto e alle regole di anzianità, solo per “una specifica e particolarissima competenza professionale nel settore della delinquenza organizzata di stampo mafioso”, e poi gli dedica spettacoli teatrali (a lui, come a Giovanni Falcone, la cui reputazione non fu meno ‘infangata’ quando in vita), gli intitola strade e piazze, e addirittura gli innalza monumenti in Sicilia – come nel resto d’Italia. Un Paese che ha una bellissima Costituzione la quale, all’Articolo 11, ripudia la guerra anche “come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali” e poi invia carri armati in Ucraina, la portaerei Cavour in Asia, mentre “la Marina del Bel Paese è in rotta verso l’Indo-Pacifico in una funzione di contenimento della Cina” (19) – che, viste le forze in campo, ha un po’ il sapore tutto gaddiano della farsa. Un Paese dove un Presidente del Senato afferma: “Nella Costituzione non c’è alcun riferimento all’antifascismo” dimenticando, forse, che la Repubblica italiana affonda le proprie radici nella Resistenza e che quella Resistenza fu contro il Fascismo e contro il Nazismo.
Un Paese che non ha memoria non ha futuro. Un Paese che lascia soli coloro che si battono per giustizia, legalità, trasparenza e verità non ha futuro.
Giovedì 11 maggio 2023 alle ore 15.00, Carlo Bertini dovrà presentarsi nuovamente di fronte alla Commissione di disciplina, presso la sede della Banca d’Italia a Roma. Sarà solo?
Oppure avrà al fianco il suo team, i colleghi (che chissà mai un giorno potrebbero essere loro stessi oggetto di sospensione o licenziamento), i sindacati che costituzionalmente non possono mancare (altrimenti a cosa servono?), i giornalisti (che, grazie a lui, hanno firmato un’inchiesta scoop), e quei 70mila truffati che, forse, hanno anche recuperato parte dei risparmi – affidati alla propria banca perché li investisse in diamanti – grazie al cancan mediatico di una trasmissione giornalistica, ma che riusciranno mai a recuperare la fiducia in un sistema bancario che ammette che si vendano anche prodotti non finanziari nei propri uffici, senza garantire per tale attività controlli adeguati e sanzioni altrettanto adeguate nel caso di illeciti?
(1) L’inchiesta di Emanuele Bellano, intitolata The whistleblower, è stata trasmessa il 13/12/2021: https://www.rai.it/programmi/report/inchieste/The-whistleblower-9e4078fa-6c68-41d9-89e8-602c6837efd1.html
(2) L’inchiesta, sempre di Emanuele Bellano, intitolata Occhio al portafoglio, trasmessa il 17 ottobre 2016: https://www.raiplay.it/video/2016/10/I-diamanti-5dec1054-67eb-4fef-a10f-9cf5336f8d7d.html
(3) L’articolo di Reuters del 30 ottobre 2017 riferisce come l’Antitrust abbia multato per oltre 15 milioni di Euro per “pratiche commerciali scorrette” le due “principali società che vendono diamanti anche attraverso gli sportelli bancari e… quattro istituti di credito” ovvero DPI, IDB, Unicredit, Intesa Sanpaolo, MPS e Banco BPM: https://www.reuters.com/article/antitrust-diamanti-idITKBN1CZ241-OITTP ww.bancaditalia.it/compiti/vigilanza/compiti-vigilanza/#?dotcache=refresh
(4) Si veda cos’è il Listino Rapaport: https://store.rapaport.com/price-lists/
(5) Come scrive: https://www.diamantianversa.com/blog/listino-rapaport/: “Il listino Rapaport è il listino ufficiale di borsa e, oltre a New York, esce in tutte le borse dei diamanti del mondo. Le quotazioni pubblicate sul Rapaport consentono all’investitore e al semplice acquirente di verificare il prezzo dei diamanti. Quando si investe in diamanti è sempre bene conoscere il loro reale valore di mercato, per questo il listino Rapaport è importante”. E più oltre: “Nel listino, pubblicato settimanalmente, viene indicato il prezzo corrente dei diamanti. Il valore dei diamanti è calcolato in dollari americani al carato, senza utilizzare cifre decimali. Chi acquista un diamante da investimento in territorio italiano, dovrà convertire il prezzo espresso in dollari in euro. L’importo ottenuto dovrà essere diminuito dell’1%, dal momento che vanno sottratte le commissioni di cambio”
(6) Si veda per intero: https://www.bancaditalia.it/compiti/vigilanza/
(7) Il caso Bertini e i compiti di vigilanza dell’Istituto come da documentazione ufficiale presente sul sito di Banca d’Italia: https://www.bancaditalia.it/media/approfondimenti/2021/diamanti/index.html
(9) Il fatturato 2022 di MPS: https://www.soldionline.it/notizie/azioni-italia/conti-monte-paschi-siena-bilancio-2022#?cp=1
(10) Enzo Jannacci canta Ho visto un re (da YouTube)
(11) Burnout, termine inglese traducibile con esaurito, bruciato, scoppiato
(12) Sentenza del TAR per il Lazio del 27/03/2023 N. 05249 (in cui si leggono sia le motivazioni della sospensione, sia quelle del Consiglio di Stato per il reintegro dopo 6 mesi, sia il giudizio sul ricorso contro il licenziamento)
(13) Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e finanziario XVIII Legislatura, istituita con Legge 26 marzo 2019, n. 28, Relazione conclusiva sull’attività svolta (approvata dalla Commissione nella seduta del 6 ottobre 2022), a pagg. 76/77/78: https://www.senato.it/leg/18/BGT/Schede/docnonleg/45404.htm
(14) Documento ufficiale fornito da Bertini del 5 luglio 2022 della Cattedra di Medicina del Lavoro Università degli Studi di Roma Tor Vergata
(15) Sospensione cautelare dal servizio e dalla retribuzione Prot. N° 0562835/23 del 28 marzo 2023
(16) Convocazione Commissione di disciplina. Prot. N° 0675261/23 del 14.04.2023
(17) La figura del whistleblower: https://www.integrityline.com/it/competenza/blog/cose-whistleblowing/ e Direttiva europea sul whistleblowing 2019/1937 del 23 ottobre 2019: https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:32019L1937&from=RO
(18) L’interpellanza urgente della deputata Valentina Barzotti del Movimento 5 Stelle alla Camera dei Deputati e la risposta di Matilde Siracusano, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri
(19) L’articolo di NicolaPorro.it:
venerdì, 5 maggio 2023
In copertina: Foto di Günter da Pixabay (gratis da usare sotto la Licenza per i contenuti).
Nel pezzo: Un diamante, foto di PublicDomainPictures da Pixabay (gratis da usare sotto la Licenza per i contenuti); il Duomo, simbolo di Milano, foto di Simona M. Frigerio; Un ritratto di Carlo Bertini