
Ricerche farmacologiche o per nuove armi biologiche?
di Simona Maria Frigerio
Dall’inizio dell’Operazione Speciale russa in Donbass, l’Ucraina è finita sotto il microscopio di Mosca per presunte attività contrarie alla Convenzione che vieta lo sviluppo, la produzione e lo stoccaggio di armi batteriologiche e armi tossiche, che si sarebbero svolte in laboratori biologici militari statunitensi presenti sul territorio ucraino. Il 7 aprile 2023 il Capo delle Forze Armate russe incaricato della Protezione chimica, biologica e nucleare, il Tenente Generale Igor Kirillov, proprio riguardo a tale tematica ha reso pubblica una nuova analisi (1) che denuncia alcuni progetti con diversi patogeni.
Specifichiamo che si parla di armi batteriologiche anche laddove si studi come potenziare un virus [a proposito si veda la chimera creata, recentemente, alla Boston University che codifica il gene S della Omicron nel backbone di un arcaico SARS-CoV-2, la quale nelle cavie (transgeniche) K18-hACE2 ha causato malattia severa e un tasso di mortalità dell’80% (2)].
Kirillov, dopo aver denunciato un certo numero di statunitensi e ucraini presumibilmente coinvolti in progetti biologici militari, afferma come gli States stiano tentando di far sparire i documenti che comproverebbero lo studio di armi batteriologiche e che coloro che sarebbero stati coinvolti in tali ricerche abbiano lasciato l’Ucraina. Inoltre – fatto in certo modo più inquietante – che, attraverso il Science & Technology Center in Ukraine (3), si stiano “raccogliendo dati su dove si trovino i membri dello staff con esperienza nei cosiddetti ‘progetti ucraini’ e” si cerchino “nuovi specialisti nel campo dello sviluppo delle armi di distruzione di massa (WMD)”.
Sempre secondo il documento pubblicato, la U.S. Defense Threat Reduction Agency (DITRA, 4) utilizzerebbe non solamente biologi ucraini ma di diversi Stati dell’Asia Centrale e della regione transcaucasica per progetti finanziati dall’esercito statunitense. Mentre l’International Science and Technology Centre (ISTC, 5), con a capo Ronald Frank Lehman II – precedentemente al vertice della U.S. Arms Control and Disarmament Agency – sarebbe incaricato di distribuire i fondi per tali progetti. Ciò che ha, però, attratto la nostra attenzione, oltre a questa rete di agenzie governative a scopi militari e di ricerca scientifica apparentemente connesse tra loro, sono i progetti dell’ISTC che segnala il documento russo.
Il Progetto 2410 si concentra sulla “valutazione della resistenza naturale della brucella in animali domestici e selvatici e la possibilità di trasmissione del patogeno agli esseri umani”. Ricerca alla quale avrebbero partecipato “esperti dell’Università della Florida”.
Il Progetto 2513 “investiga i fattori di rischio e le proprietà molecolari di Enterobatteriacee virulente e resistenti all’ambiente. L’obiettivo dello studio è identificare ceppi di microorganismi resistenti a qualsiasi tipo di antibiotico noto”.
Il Progetto 2545 “prevede la simulazione dell’evoluzione di alcune specie di Bunyaviridae che sono estremamente pericolose per gli esseri umani. Lo UK Research and Innovation (6) supporta la ricerca, focalizzandosi sul materiale genetico di virus dannosi”.
L’unica cosa certa è che diventa sempre più difficile comprendere fino a che punto una ricerca nel campo della biologia sia a fini di cura, ossia tesa a comprendere il funzionamento di un patogeno esistente e a sviluppare medicine che possano proteggerci da virus e batteri; e quando la stessa, potenziando un microrganismo preesistente per creare ‘chimere’ (ovvero microrganismi prodotti artificialmente mescolando le cellule di microrganismi preesistenti) stia effettivamente lavorando a un’arma biologica, che in fondo non è che un patogeno con una maggiore virulenza, oppure resistente ai farmaci in commercio, o ancora con una velocità di trasmissione maggiore, e ovviamente con una più elevata capacità di ucciderci tutti.
Mette ancora più in allarme quando un istituto di ricerca o un’Università che porta avanti studi nel campo medicale e biologico ha come partner e/o deve i propri finanziamenti a un’agenzia governativa affiliata con, o direttamente alle Forze armate di un Paese – soprattutto se straniero.
Le attività in Ucraina, secondo il documento russo, dopo un periodo di stasi a causa dell’Operazione speciale, già durante un incontro tenutosi il 20 ottobre 2022 – e che ha coinvolto “un gruppo di lavoro statunitense e specialisti ucraini per sviluppare idee per un Piano di Riduzione dei Rischi Biologici in Ucraina, presieduto da rappresentanti della DITRA” – sarebbero riprese. Il programma in atto avrebbe per “obiettivi principali, a questo stadio, la continuazione della costruzione di biolaboratori in Ucraina al fine di espandere il modello di formazione dei biologi ucraini”.
Il documento prosegue dando molti altri dettagli ma sappiamo che a novembre 2022 il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha rifiutato la richiesta della Russia di investigare sui biolaboratori statunitensi in Ucraina. L’unica cosa certa, al momento, è che – come per il Nord Stream – l’Occidente prosegue sulla strada del non voler chiarire i fatti, di non voler attribuire responsabilità di eventuali azioni criminali – indipendentemente da chi le abbia commesse.
E il vuoto di cui si stanno sempre più riempiendo parole come ‘verità’ e ‘democrazia’ cresce.
La prima parte dell’inchiesta relativa a pesticidi illegali e uranio impoverito su:
(1) Il documento originale in inglese: https://telegra.ph/Briefing-by-the-Chief-of-Nuclear-Biological-and-Chemical-Protection-Troops-of-Russian-Armed-Forces-Lieutenant-General-Igor-Kiril-04-07
(2) La nostra inchiesta sugli esperimenti della Boston University: https://www.inthenet.eu/2022/11/18/chimere-e-biolab-non-e-fantapolitica/
(3) Il sito ufficiale del Science & Technology Center in Ukraine, la cui missione è: “Rispondere alle minacce alla sicurezza globale a causa della proliferazione di saperi e materiali chimici, biologici, radiologici e nucleari (CBRN) utilizzabili come armi di distruzione di massa WMD”, (t.d.g.): http://www.stcu.int/
(4) Il sito ufficiale della Defense Threat Reduction Agency, la cui mission è: “Impedire attacchi strategici contro gli Stati Uniti e i suoi alleati; prevenire, limitare, e rispondere a minacce emergenti e WMD; prevalere contro avversari con armi di distruzione di massa in situazioni di crisi e conflitto”, (t.d.g.):
https://www.dtra.mil/
(5) Il sito ufficiale dell’International Science and Technology Center, che si presenta come: “un’organizzazione intergovernativa che mette in contatto scienziati provenienti da Kazakhstan, Armenia, Tajikistan, Kyrgyzstan e Georgia con i loro omologhi e le organizzazioni di ricerca di Unione Europea, Giappone, Repubblica di Corea, Norvegia e Stati Uniti”, (t.d.g.): https://www.istc.int/
(6) Il sito ufficiale dell’UKRI, che si presenta come “l’agenzia nazionale di finanziamento che investe in scienza e ricerca nel Regno Unito, riunendo i sette consigli di ricerca, Innovate UK e Research England”, (t.d.g.): https://www.ukri.org/
venerdì, 5 maggio 2023
In copertina: Foto di Darko Stojanovic da Pixabay (Gratis da usare sotto la Licenza per i contenuti)