
Un reportage della manifestazione online giunta alla sua seconda edizione
La redazione di InTheNet
Da lunedì 22 a domenica 28 novembre si sono succeduti sul palco virtuale delle Residenze Digitali, Montanini/Di Maio/Albertini, Chiara Taviani, Margherita Landi con Agnese Lanza, Jan Voxel, i Fuse*, Giacomo Lilliù/Collettivo Ønar e Lapis Niger, e Mara Oscar Cassiani.
A promuovere l’iniziativa, il Centro di Residenza della Toscana (Armunia e CapoTrave/Kilowatt), in partenariato con l’Associazione Marchigiana Attività Teatrali AMAT, la Cooperativa Anghiari Dance Hub, ATCL – Circuito Multidisciplinare del Lazio per Spazio Rossellini, il Centro di Residenza dell’Emilia-Romagna (L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino e La Corte Ospitaledi Rubiera), la Fondazione Luzzati Teatro della Tosse di Genova e ZONA K di Milano.
Nel ruolo di tutor, Laura Gemini, Anna Maria Monteverdi e Federica Patti.
Day by day
Da lunedì 22 a domenica 28 novembre, alle ore 16.00, Into the Woods – La finta nonna di Lorenzo Montanini, Simona Di Maio e Isabel Albertini.
Composto da sette episodi della durata di circa cinque minuti l’uno, il progetto è stato pensato per bambini a partire dai 7 anni d’età, narrando – con un’artigianalità poetica in stile teleracconto di Giacomo Verde – la favola omonima, inclusa da Italo Calvino in Fiabe Italiane. Versione insieme antica e popolare di Cappuccetto Rosso, ha la ricchezza di un universo di personaggi fantastici – dal fiume Giordano all’orca pelosa – che accompagnano una bambina nel suo cammino incantato per scoprire che la generosità viene sempre premiata.
Grazie alla telecamera in macro, i bambini si sono tuffati in un universo in miniatura, mentre il live streaming a 360° ha permesso loro di guardarsi intorno proprio come se accompagnassero la bimba nel bosco, condividendone gli incontri.
L’esperienza è stata resa fruibile da computer, smartphone o tablet – ma il consiglio era di utilizzare un caschetto per la realtà virtuale o un Oculus.
Un lavoro molto godibile che permette di riempire le nuove tecnologie con i racconti della nostra tradizione.
Da lunedì 22 a domenica 28 novembre, alle ore 18.00, Whatever happens in a screen stays in a screen di Chiara Taviani.
I mini-film della durata di circa otto minuti l’uno, hanno coinvolto diversi performer/artisti in grado di reinterpretato le ‘quattro pareti domestiche’ del periodo del lockdown, inserendo nella narrazione una buona dose di ironia (da notare lo short film interpretato da Marco Quaglia).
I corti utilizzavano la tecnica detta chroma key (ossia, chiave cromatica) o green screen (schermo verde). Questa tecnica permette di realizzare effetti speciali mediante l’unione di due sorgenti video. Vi spieghiamo come. Prima, occorre girare un’azione davanti a un fondale verde chiaro (per l’esattezza il pantone 354), che sostituiremo – durante il montaggio – con la foto del luogo nel quale vogliamo sia ambientata la scena (da una villa di Malibù al suolo di Marte, da una foresta tropicale a un fiume abitato da alligatori). Il segreto di tale tecnica è che il performer non indossi nulla di verde o tendente al verde perché, altrimenti, gli indumenti di tale colore ‘forerebbero’, lasciando intravedere lo sfondo e annullando l’illusione.
Tutte da scoprire le location degli otto mini-film, che rimandano alla possibilità di creare universi anche in un guscio di noce.
Lunedì 22 novembre, alle ore 21.00, Dealing with absence di Margherita Landi e Agnese Lanza.
Un lavoro su più livelli sia visivi sia narrativi ove si mixano sollecitazioni video differenti per fruitore e performer. Le danzatrici indossano un Oculus che suggerisce loro immagini da re-interpretare, mentre lo spettatore non osserva solamente le performance bensì l’interazione o mancanza di interazione delle danzatrici con lo spazio circostante – a volte claustrofobico/costretto e altre, al contrario, aperto, come un vicolo o un passaggio. La sensazione che si avverte, complice anche la scelta musicale, è che si sia sempre, in qualche misura, immersi in un universo che esclude/respinge – come se l’Oculus rinchiudesse la danzatrice in un mondo a parte anche quando la stessa si muove in mezzo ad altri.
Le immagini video sono inframmezzate, però, da un secondo livello narrativo: pensieri che si diffondono su tematiche quali l’intimità, l’assenza, il riflesso di sé – postate e appese come in una bacheca, che è insieme diario intimo esperienziale e pubblica condivisione.
E ancora, ogni sequenza è montata cinematograficamente per restituire un prodotto esteticamente complesso – sia a livello di suoni/musiche, sia di riprese, scelta del colore, accelerazioni del ritmo, e un montaggio parallelo che rimanda a quello delle attrazioni.
Un’opera dai molteplici strati concettuali ed espressivi.
Mercoledì 24 novembre, alle ore 21.00, Olga legge i critters. In questo caso si è ascoltato un live radiofonico – realizzato in collaborazione con Mikroradio – estratto dal progetto The Critters Room di Jan Voxel (Lorenzo Belardinelli, Cinzia Pietribiasi e Lidia Zanelli).
L’esperienza è stata soprattutto a livello uditivo dato che, da subito, ci si è ritrovati immersi nei suoni ambientali che dovrebbero avvolgerci quando afferriamo la realtà dei critters – che popolano l’aria intorno a noi. Musiche suggestive per ricreare un’atmosfera insieme bucolica e mistica. Pensieri filosofici e spiegazioni scientifiche a inframmezzare i voli pindarici di coloro che hanno cercato di interpretare le forme (con una buona dose di fantasia e libere associazioni d’idee) delle minuscole particelle che condividono il nostro stesso spazio vitale.
Step di un progetto complesso che potrà dispiegarsi su più anni, utilizzando linguaggi e media diversi – dall’installazione alla performance – per renderci tutti più consapevoli della presenza delle polveri sottili.
Un tuffo nell’ambiente con un’alta dose di progettualità concettuale e artistica.
Giovedì 25 novembre, alle ore 20.30, Sál|Rite – Studio 0.2 dei fuse*. Un’autentica meditazione guidata in live-streaming.
Sál è il terzo capitolo di una trilogia di live media performance. Il primo, Ljós (ossia Luce) indagava il venire alla luce (anche in senso metaforico); il secondo, Dökk (Buio), narrava il mutamento nella percezione del reale dalla nascita alla morte; e, infine, Sál (in islandese, Anima) si concentra sulle esperienze umane liminali – tra sogno e veglia, tra morte e vita, al limite della percezione.
In Sál|Rite (che non è Sál|Live, ossia lo spettacolo che avrà una sua propria dimensione teatrale), da casa o in studio, si è sperimentata individualmente e collettivamente una pratica di meditazione, mentre sul personal computer erano decodificati – in tempo reale – i tracciati neurofisiologici dei partecipanti dal vivo – resi visibili a quelli in remoto come dati sullo schermo.
Un esperimento ai confini tra fruibile e visibile, di passaggio – esteticamente e concettualmente – verso la performance teatrale.
Venerdì 26 novembre (e in replica e sabato 27), alle ore 18.30, WOE – Westage of events
di Giacomo Lilliù, Lapis Niger e il Collettivo Ønar. Esperienza in live streaming sulla piattaforma Twitch.
Il progetto ha una forte valenza fantastica, ossia mira a coinvolgere lo spettatore in un universo fantascientifico – un pianeta/discarica deserto dove un narratore extradiegetico vuole tradurre in oggetti della nostra esperienza reale la sequenza di immagini proposte. Ai confini tra video-gioco e animēshon, lentamente la voce sviluppa un abbozzo di narrazione in un passato futuribile – chiaramente distopico.
Improvvisamente compare una scuola, con i suoi interni vuoti, notturni, e l’occhio inizia a trasformarsi in una telecamera montata su steadycam: siamo noi stessi il Narratore?
In un’aula quelli che sembrano schermi/pannelli appesi alle pareti fanno pensare che, un domani, lo spettatore potrà intervenire aprendo spazi ulteriori di interazione e così diversificare la narrazione in base a tali scelte. Proviamo la medesima sensazione quando ci viene in mente che potremmo accedere a un corridoio laterale, aprendo un’altra porta.
In contemporanea si può intervenire a una chat – ma lo scambio di battute tra gli spettatori non modifica la narrazione.
Suggestioni di interazione e il profilarsi di un racconto strutturato che andranno ulteriormente sviluppati.
Domenica 28 novembre, alle ore 18.00, I Am Dancing in a Room_La Fauna 2k21 di Mara Oscar Cassiani.
Un live streaming che tuffa gli spettatori in rete nel mondo degli internauti. Venti minuti per conoscere un frammento di vita di Ding Yun o di Roland, per ascoltare un’esecuzione al pianoforte o i pensieri al confine del filosofico di un giovane che si sta preparando a uscire. Nello stesso istante in cui, in Italia, sono le 18.00 e ci colleghiamo in rete, magari stesi sul divano sotto un plaid, ci accorgiamo che la notte a Taiwan impazza.
Interni ed esterni si sovrappongono – tra luci stroboscopiche e un neon da cucina, una camminata in strada o la toilette allo specchio.
La sensazione che se ne ricava è insieme di solitudine e condivisione. Aldilà dei limiti fisici imposti dalla distanza – che è sì fisica ma anche culturale – può un mezzo che rende gli esseri umani visibili/udibili, ma non toccabili, avvicinarci?
Un lavoro, questo di Cassiani, che solleva domande importanti soprattutto in tempo di Covid, distanziamento sociale e continui divieti agli spostamenti e ai viaggi.
Gli spettacoli sono stati resi fruibili nell’ambito de La Settimana delle Residenze Digitali
da lunedì 22 a domenica 28 novembre 2021
https://www.residenzedigitali.it
da lunedì 22 a domenica 28 novembre, ore 16.00
Into the Woods – La finta nonna
di Lorenzo Montanini, Simona Di Maio e Isabel Albertini
7 episodi della durata di 5 minuti l’uno, per bambini e adulti
da lunedì 22 a domenica 28 novembre, ore 18.00
Whatever happens in a screen stays in a screen
di Chiara Taviani
8 mini-film della durata di 8 minuti l’uno, con sottotitoli in italiano e inglese
lunedì 22 novembre, ore 21.00
Dealing with absence
di Margherita Landi e Agnese Lanza
documentazione del percorso di residenza sulla creazione coreografica in VR
durata 20 minuti
mercoledì 24 novembre, ore 21.00
Olga legge i critters
live radiofonico in collaborazione con Mikroradio, estratto dal progetto The Critters Room di Jan Voxel
Lorenzo Belardinelli, Cinzia Pietribiasi e Lidia Zanelli
durata 30 minuti
giovedì 25 novembre, ore 20.30
Sál|Rite – Studio 0.2
di fuse*
meditazione guidata in live-streaming
durata 75 minuti
venerdì 26 e sabato 27 novembre, ore 18.30
WOE – Vestale of events
di Giacomo Lilliù e Lapis Niger
produzione MALTE | Collettivo Ønar
live streaming
durata 40 minuti
domenica 28 novembre, ore 18.00
I Am Dancing in a Room_La Fauna 2k21
di Mara Oscar Cassiani
in diretta live-streaming
durata 45 minuti
Talks Online
martedì 23 novembre, ore 19.00
Dust and data: cosa sappiamo delle polveri sottili
Jan Voxel dialoga con Marco Cervino, ricercatore presso l’Istituto di Scienze dell’atmosfera e del clima, CNR-ISAC di Bologna
mercoledì 24 novembre, ore 18.00
La realtà come relazione: Sàl│Rite – Studio 0.2
fuse* dialoga con Roberto Ferrari, istruttore di mindfulness, e Sergio Bertolucci, scienziato, fisico delle particelle ed ex direttore della Ricerca al CERN di Ginevra
giovedì 25 novembre, ore 19.00
Occuparsi dell’aria: l’attivismo ambientale nell’Antropocene
Jan Voxel dialoga con Roberto Cardarelli, attivista di Casa Bettola, Reggio Emilia
Materiali online di supporto e narrazione dei progetti (ad accesso libero) disponibili sul sito www.thecrittersroom.it dal 31 ottobre 2021
venerdì 26 novembre, ore 21.00
I am Dancing in the Room,_La Fauna 2k21
Wi-Fi performance, memestetica e Tik Tok liveness
Mara Oscar Cassiani dialoga con Kamilia Kard, docente di multimedia e nuove tecnologie dell’arte presso le Accademie di Brera e Carrara, ricercatrice e artista digitale, e con Valentina Tanni storica dell’arte, curatrice, teorica dell’iconografia di rete e docente
venerdì, 3 dicembre 2021
In copertina: L’immagine ufficiale di Residenze Digitali edizione 2021
Realizzato nell’ambito della Media Partnership con il progetto Residenze Digitali