
L’esito delle urne e alcune considerazioni a latere
di Maurizio Prescianotto
Il visionario regista Stanley Kubrick filmando 2001 Odissea nello spazio (1968) si dice abbia ispirato il set di ripresa del primo sbarco sulla luna di astronauti Apollo 11 (US) avvenuto il 20/07/1969, di cui ricordiamo il mitico: «Houston abbiamo un problema!». Allora fu pietra miliare nell’incoscio collettivo di miliardi di sapiens, incollati davanti alla TV, agli albori del Villaggio Globale unito nella Società dell’Informazione.
Trascorso mezzo secolo oggi nuovamente “Abbiamo un problema!” nel villaggio a guida US e sembra non sia solo tecnico. Se allora fu solo per atterrare e raccogliere qualche sasso, oggi invece è ‘condiviso’ quasi ovunque di legittimità democratica. Un grosso problema per chi si arroga di rappresentare la virtù, esportando valori democratici in punta di bombe e finanziando mercenari cambiamenti di regime altrui.
Elezioni a Bolzano. Abbiamo un problema!
VINCE CHI PERDE MENO VOTI alle elezioni comunali del 04.05.25 (dati civis.bz.it) nonostante il racconto maistream.
Iscritti con diritto di voto 81.750 di cui:
– 60.000 italofoni 73% (censiti 2024)
– 20.500 tedescofoni 25%
– 1.250 ladini 2%
VINCE apparentemente la SVP con 6.002 voti = 16,1%; il partito etnico tedescofono provinciale. Alle elezioni 2010, 15 anni fa, prese 9.007 voti = 19,6%. VINCE PERDENDO 3.005 voti (-33,3%). Nonostante attiri pure il voto italofono soddisfatto del ‘buon governo’. La SVP in realtà si riduce a rappresentare meno del 30% tedescofono (6mila/20mila).
VINCE apparentemente la coalizione di Centrodestra italofona con 13.079 voti = 34,9%; che elegge al 2° turno il sindaco. Al primo posto stavolta FDI con 5.724 voti = 15,1%. Alle elezioni 2010, 15 anni fa, il Centrodestra perse prendendo 16.765 voti = 32,6%; di cui FI 9.899 voti = 21,5%. VINCE PERDENDO 3.686 voti (-21,9%) e rappresenta solo il 21,5% degli italofoni (13mila/60mila).
PERDE la coalizione finora al governo di Centrosinistra italo-tedescofona Gruenen AVS col candidato sindaco PD&Co., rimasto dietro di 700 voti rispetto alla coalizione di centrodestra, nonostante al ballottaggio con l’appoggio SVP abbia preso più voti nei quartieri Centro ZTL e Gries ad elevato costo il m2. Primo partito il PD con 4.666 voti = 12.6%; segue AVS con 3.068 voti = 8,2%. Alle elezioni 2010, 15 anni fa, PD prese 7.900 voti = 17,2%; e AVS prese 5.093 voti = 11,0%. Il PD PERDE 3.224 voti (-41%) e rappresenta solo il 7,7% italofoni & AVS PERDE 2.025 voti (-40%).
VINCE IL NON VOTO in realtà alle elezioni 2025 e la delegittimazione della politica.
–> 47.488 = 58,1% Non votanti + schede invalide
–> 34.274 = 41,9% Voti validi
Alle elezioni 2010, 15 anni fa erano:
–> 26.658 = 34,2% Non votanti
–> 51.289 = 65,8% Voti validi
Dal confronto delle elezioni 2025 e 2010:
– NON VOTO aumenta +78,1%;
– VOTO diminuisce -33,1%.

Abbiamo un 1° problema Suedtirol Alto Adige!
Il 66% degli italofoni residenti a Bolzano diserta le urne (40/60mila), e questa è la città che rappresenta anche la maggioranza della minoranza italofona provinciale (60mila su 118mila).
Dai voti SVP (6/20mila) si rileva che pure i tedescofoni cittadini disertano (+50%) le urne.
A Merano, dove gli italofoni censiti sono 20/40mila abitanti, è andata pure peggio col NON VOTO al 60% e l’elezione di una sindaca SVP, Katharina Zeller, allergica al ‘patriarcato tricolore’, dopo aver seduto lo scranno di vicesindaca alleata 5 anni coi fratellitalioti del centrodestra. Da ‘figlia d’arte’ di genitori entrambi parlamentari SVP, a Roma, oggi invece è sostenuta da sinistrate ZTL e PD come portabandiera della questione di genere.
Abbiamo un 2° problema Suedtirol Alto Adige!
In questo caso il problema è il riconoscere legittimità alle specificità autonomistiche della Provincia Autonoma governata dal partito etnico SVP – 8 miliardi€ il bilancio 2024 – se oltre il 50% della popolazione di entrambi i gruppi linguistici (italofono e tedescofono) nelle principali città diserta la partecipazione al voto. Si può interpretare come segnale di crisi ‘del buon governo’ (succitato) e di tramonto nella ‘condivisione’ tra città e campagna/vallate? Sicuramente un problema di legittimità democratica esiste in SuedTirol Alto Adige dove ‘CON (vivenza) e DIVISIONE (etnica)’ tra gruppi linguistici sono costituzionalmente riconosciuti fondanti.

Antefatti di Abbiamo un problema!
La terra tra i monti alpini risulta da millenni abitata e attraversata da popolazioni promiscue. Dopo la dissoluzione del Sacro Romano Impero, negli ultimi tempi in via di tedeschizzazione, si realizza la costituzione di Stati Nazionali ispirati al mito romantico dell’omogeneità culturale e linguistica dei popoli. Fu perseguita fin dal XIX° secolo estendendo l’istruzione obbligatoria al ‘quarto stato’, uniformando a livello nazionale i programmi scolastici con ‘informazione e formazione’. Una scolarizzazione che, nel XIX° secolo, avvenne nel Tirolo tedescofono in modo più avanzato che in Italia.
La guerra per l’annessione italica del SuedTirol Alto Adige, voluta dalle élite per sfruttare le potenziali risorse idroelettriche, fu sofferta con la morte di milioni di contadini su entrambe le parti del fronte (1915/18). A fine guerra il ‘quarto stato’, avendo subito l’immane carneficina, con la rivoluzione bolscevica costituirà i Soviet in Russia e ovunque abbatterà Zar, Sultani, Kaiser e l’Imperatore a Wien.

Minoranze 1918. Abbiamo un problema!
La neo-annessa Provincia della Venezia Tridentina, già ex Tirolo, aveva 860.000 abitanti a maggioranza italofona. Risultava composta da 410.000 abitanti italofoni trentini e 450.000 tiroler 85% tedescofoni, con minoranze italofona e ladina. Si estendeva dal vecchio confine italico della Provincia di Verona, lungo le valli dell’Adige da Ala, Trento, Bolzano fino al Brennero.
Sarà il governo fascista di Mussolini il 02/01/1927 a istituire la nuova Provincia di Bolzano al fine di avviare lo sfruttamento idroelettrico dei bacini idrografici e favorire l’insediamento degli imprenditori lombardi che sostennero l’entrata in guerra e l’annessione.
La più grande Centrale idroelettrica d’Europa – Carlo Cicogna – fu realizzata nel 1928 a Cardano Bolzano Nord, con l’obiettivo di industrializzare la piana di Bolzano sviluppando l’inurbamento della cittadina mercantile di 18mila abitanti, 10% italofoni. L’obiettivo del regime era sviluppare una città capoluogo di 100mila abitanti, facendo immigrare italofoni dalle regioni vicine. Ricordiamo che altre erano le città importanti del territorio provinciale: la vescovile Brixen e l’imperiale Meran Tirol. Il vero padre storico di ciò che oggi denominiamo Autonome Provinz Bozen Alto Adige risulta Benito Mussolini. Senza Benito e gli industriali forse adesso sarebbe denominata Autonome Provinz Meran. Oppure sarebbe integrata alla Provincia di Trento, come durante il Principato vescovile medievale, e abitata da un milione di abitanti, come oggi le limitrofe provincie di Verona e Brescia. La presente congettura resta valida e in attesa di confutazione. Nonostante sia omessa dalle ricostruzioni storiche oggi diffuse per scuole, turisti, Gaeste e internet.


Minoranza anni 70. Abbiamo un problema!
In pieno sviluppo industriale la città di Bolzano con l’immigrazione massiccia italofona raggiungerà i 100mila abitanti. Si attiva nel contempo il terrorismo irredentista Suedtiroler – 361 attentati con 21 morti. Il confronto politico promosso dal partito etnico tedescofono SVP ottiene, per chiudere la vertenza, il 2° Statuto di Autonomia il 20 gennaio 1972. Lo Stato trasferisce alla Provincia il 90% delle competenze normative con le risorse necessarie (8 miliardi di Euro nel 2024). Si introduce per i residenti l’obbligo di dichiarare l’appartenenza etnica per l’accesso ai posti di lavoro pubblici, le case agevolate, eccetera.
Quindi, da oltre 50 anni, l’assegnazione delle risorse pubbliche viene governata dal partito etnico SVP aggregando degli assessori italiani (2/11 XVII^ legislatura G.P.) e la ripartizione viene proporzionata sulla base della consistenza dei gruppi linguistici.
Però, negli anni 70, finito il boom economico e con le fabbriche, anche a Bolzano, presidiate da picchetti di operai per ottenere lo Statuto dei Lavoratori (Legge n. 300/70), l’italianità altoatesina agli industriali non serviva più. A Roma, quindi, nessuno si preoccupò di prevedere delle scadenze temporali alle norme autonomistiche di tutela della nuova minoranza italofona, che venne istituita in un territorio quasi extrastatale gestito dal partito etnico tedescofono.
Come andò a finire? Nonostante la lotta contro ‘le gabbie etniche’ di Alex Langer (Lotta Continua, UniMI, verdi ambientalisti) con migliaia di cittadini obiettori nel boicottare il censimento del 1980, dopo quarant’anni il censimento provinciale 2024 rileva la consistenza etnica (Astat):
– 534mila abitanti
– 120mila italofoni, ridotti al 26,9%;
(nel 1971 erano 150mila = 33.3%; -30mila; -20%)
– 366mila tedescofoni, aumentati al 68,6%;
(nel 1971 erano 320mila = 62,9%; +50mila; +20%)
– stabili i ladini al 4,4% nelle valli.
Bolzano, 108mila abitanti con problemi!
Anno 2025, risulta evidente che il Comune, a maggioranza italofona (73%) soffra una minor qualità di servizi e infrastrutture se confrontato coi comuni nella provincia governati dal sindaco SVP (oggi 114 su 116). Il giornale confindustriale IlSole24Ore la incorona al top italico per ‘qualità della vita’ sorvolando sui problemi.
Affumicata e attraversata da colonne incessanti di TIR sui viadotti dell’Autobrennero (che macina utili record ogni anno), senza i limiti e i controlli come oltrebrennero, in Tirol.
Senza tangenziale e intasata dal traffico veicolare sugli unici assi viari, 3 cardi e 3 decumani, progettati negli anni 30. Bloccata nelle ore di punta, se piove e per mercatini, nonostante da trent’anni siano introdotte le zone colorate – utili solo a immobilizzare le auto ai residenti.
Sanità: l’Ospedale Regionale dal 1980 ha ridotto del 50% i posti letto. Prenotando una visita specialistica ASL, nel 50% dei casi la si trova con tempistiche decenti solo accettando una ‘trasferta’ nei 6 comprensori di cittadine dove vota la base elettorale SVP.
“In natura nulla si crea, nulla si distrugge ma tutto si trasforma”. Dal 2013 è attivo il nuovo Termovalorizzatore, 140 milioni di Euro per produrre energia e teleriscaldamento con rifiuti e gas. Per alimentare le fornaci è stato riformato il servizio di raccolta rifiuti conferiti da tutta la provincia e altrove. I cittadini vengono avvisati di fare attenzione alla scarsa qualità dell’aria che respirano. Rischio di tumori nella conca cittadina tra i monti? Ricorrenti le rassicurazioni politiche sulla qualità dei filtri delle ciminiere ma resta incomprensibile perché nessun altro Comune governato SVP ha voluto accollarsi il business.
Nel frattempo si paga l’aumento dei costi di raccolta rifiuti (+6% nel 2024), nonostante il degrado diffuso della pulizia cittadino, segnalato ogni giorno su ‘lettere al giornale’. I tecnici SEAB rispondono lamentando il ‘destino cinico e baro’ di aver cittadini ‘sporchi, brutti e cattivi’, proponendo di aumentare la sorveglianza di videocamere e sanzioni. Alè!
Il business del teleriscaldamento brucia i rifiuti provinciali con un andirivieni di camion. Se insufficienti li deve importare da fuori provincia e, per funzionare, deve utilizzare il gas come prima. Senza sosta, da anni, si scavano nel caos viario le strade per allacciare i quartieri. In Assemblea condominiale si mette all’ordine del giorno la proposta di allacciamento. Il tecnico spiega che, però, risulterà senza risparmi sui costi di riscaldamento in quanto la tariffa è collegata al gas. Inoltre, si dovranno pagare gli oneri di allacciamento dell’edificio, che avrà persino una minor efficienza calorica prevista (fino -2°C ai piani alti).
“L’accusa è di associazione per metodi mafiosi”, così il mandato di arresto della magistratura emesso il 4 dicembre 2024 contro finanzieri, architetti e tecnici comunali per il Waltherpark. Il nuovo Centro commerciale con uffici, negozi e appartamenti da 10mila Euro al metro quadrato, finito sulle cronache nazionali. Una ‘speculazione edilizia’ che ha sacrificato la Stazione delle Autocorriere e un parco verde nel centro cittadino, tra piazza Walther e la Stazione Ferroviaria. Il pretesto, ossia il terzo risanamento edilizio in 50 anni dell’area, era combattere il bivacco dell’umanità disagiata in uscita dai Centri di accoglienza immigrati sempre in emergenza. Il Waltherpark del finanziere René Benko (1), attualmente incarcerato in Austria, è stato promosso e agevolato in 10 anni da tutti i vertici politici provinciali e comunali. Dall’egemone SVP al centrosinistra e centrodestra. Quest’ultimo sostenendo convintamente, nel 2016, la campagna referendaria per il ‘Sì Waltherpark’, si accreditò per l’ingresso in Giunta Provinciale, dal 2018, con la SVP. Nel frattempo, Esselunga aprirà a breve il primo supermercato provinciale.
Il costo degli immobili è da sempre al TOP proibitivo per chi sopravvive di salari. Alcuni esempi: in ZTL fino a 100mila euro per un garage. In città risultano 8mila appartamenti sfitti. Sull’edificabilità dei terreni agricoli, al limitare della città, governa l’Assessore all’urbanistica SVP dei ‘Bauern Schuetzen – contadini difensori’ col supporto ‘no cemento’ dei Gruenen verdi ZTL. Interessante osservare che da quarant’anni i terreni coltivati a meleti vieppiù siano sostituiti da vigneti, raddoppiando di valore. L’autorizzazione del riconoscimento ‘vino Doc’ (90% vino Made in Suedtirol) è rilasciata dalla Camera di Commercio, presieduta dall’imprenditore, ex parlamentare a Roma e Bruxelles. (*) La famiglia è fondatrice del partito SVP e, dal 2016, risulta prorietaria di entrambi i quotidiani locali – tedesco e italiano.
Un ex Consigliere ha raccontato che, mentre si edificavano negli anni 90 i nuovi quartieri a Ovest, un terreno di proprietà della Curia vescovile fosse stato venduto all’Ente pubblico a prezzi di mercato. In seguito lo stesso Ente cedette il 50% dell’area gratis alla Curia per edificare una nuova Chiesa, a 1000 metri dalle due già esistenti. Vi aggiunse anche il contributo di 13,6milioni di Euro per l’edificazione, l’allestimento e l’organo. I poveri della titolazione a Santa Maria Teresa di Calcutta ancora ringraziano.



Un problema di italianizzazione imperfetta!
Lo storico Andrea Di Michele lo descrive studiando l’amministrazione pubblica dell’Alto Adige tra Italia liberale e fascismo (2003). Il problema persiste tuttora nella classe dirigente italofona. Sembra che a livelli apicali si acceda meglio, fruendone i benefici, dimostrandosi senza qualità e se graditi all’egemone SVP. Un Assessore provinciale percepisce di indennità provinciale e regionale oltre 120mila Euro annuali.
L’efficacia della rappresentanza politica soffre spesso di divisioni mascherate da fazioni ideologiche per tornaconti di visibilità di poco conto.
Negli ultimi trent’anni la politica italiana locale ha abiurato il compito di indirizzo politico dimostrandosi incapace nel selezionare e designare un Sindaco nel Comune di Bolzano. Ci sono stati per vent’anni due sindaci tecnici (dipendenti pubblici) e dieci anni un ‘nipote d’arte politico DC’ – recuperato giusto prima delle elezioni.
Analoga sorte affligge le segreterie dei partiti. Il PCI già negli anni 80 finiva con un commissario da Genova. Rimase qui, e adesso fa il Presidente dell’ANPI e lo ricordiamo il 25 aprile 2022 con la bandiera ucronazi, ʻdimenticando’ che nel Campo di Concentramento di Bolzano durante la guerra 1943-45 operavano le SS Ucronaziste che uccisero e torturarono barbaramente come accertato (https://deportati.it/lager/bolzano/mischa_accuse/).
Ci furono anche 2 segretari ‘giovani bilingui di belle speranze’ forse scelti inesperti per desistenza tra correnti. Oggi risultano non pervenuti e il PD ancora commissariato, stavolta dal padovano.
Peggio le lotte intestine ‘aggratis’ tra rappresentanti di Centrodestra, che non disponevano di remunerati scranni fino all’altro ieri. Negli ultimi anni risultano commissariati da Roma la Lega e FI. Mentre i FdI si scornano localmente da quando erano ancora MSI e AN. Perfino presentando candidature di disturbo che favorivano il Centrosinistra pur di far perdere il concorrente interno.

Abbiamo un problema! Democrazia l’è morta?
Terra strana e ricca, quindi, l’Autonome Proviz Bozen con il bilancio di 8 miliardi di Euro per l’anno 2024 = 16mila Euro cadauno per i 530mila abitanti.
Anche se non si comprendono le modalità di attribuzione e forse si tratta della solita media del pollo di Trilussa? (*) Al Sindaco di Bolzano Bozen, 108mila abitanti, si riconoscono 13mila Euro al mese affinché anche al Sindaco del più piccolo Comune di Ponte Gardena, 254 abitanti, se ne versino 2mila.
“Furbo l’astuto Bauer Bertoldo” (*Giulio Cesare Croce, 1550/1609) che, remunerando bene i due unici sindaci italofoni, consente in percentuale una remunerazione elevata agli altri 114 su 116 (98%) Sindaci nei Comuni tedescofoni SVP. Ad esempio, il Sindaco di Laives (SVP) con 18mila abitanti, che percepisce oltre 9mila Euro al mese – più del Sindaco di Milano. Comprendiamo forse perché la popolazione dichiarata italofona era il 34% anni 70 e sia scesa oggi al 25%, dopo mezzo secolo di proporzionale etnica delle risorse di bilancio per ripagare vent’anni di fascismo.
Il Fussball Club Suedtirol calcio, società nata nel 1995 a Milland Brixen, gioca oggi a Bolzano nel campionato di serie B e punta a salire in A. Il Sindaco del Comune di Bolzano nel 2023 dichiarava di aver già disponibili 20 milioni di Euro per costruire il nuovo Stadio di calcio da 12mila posti. L’incasso della vendita a Benko dell’areale Stazione Autocorriere? Visto il contesto nazionale, ai nostri non manca proprio nulla. Abbiamo solo un problema di legittimità!
Per approfondire:
Dal maestro S. Kubrick, vivendo nella Società dell’Immagine, sappiamo che pure nel ricco SuedTirol hanno appreso bene l’importanza di visione, rappresentazione e diffusione:
venerdì, 6 giugno 2025
In copertina: la neo-sindaca di Merano, Katharina Zeller; nel pezzo: immagini scelte dall’Autore dell’articolo