
Viviana Natalini, Untitled
La scultrice Viviana Natalini espone per la prima volta in Cina
di La Redazione di InTheNet
Quattro sculture, che si ispirano alle leggendarie bellezze della Cina, saranno esposte da domani, 28 giugno, presso la Creative Silk Road Arthouse di Zhongshan, città natale del padre fondatore della Cina moderna, Sun Yat-sen (1).
Lo spazio che ospiterà le opere di Natalini, come altri situati nella metropoli sul delta del Pearl River, nasce da una riconversione di un edificio pubblico, mentre alcuni sono il frutto di un accurato recupero di archeologia industriale. L’intera area si sta infatti trasformando in un centro di ricerca artistica e di scambio culturale di primaria importanza.
La Creative Silk Road Arthouse ospita mostre di fotografia, film d’arte, performance di musica originale e canto corale, oltre a esposizioni di artisti – in questo caso internazionali.
Il Direttore, il Dr. Pierre Lam (2), ideatore dell’esposizione, prendendo atto della difficile situazione mondiale – dalla guerra in Donbass, al genocidio in atto a Gaza fino alla disputa sui dazi tra Us e Cina – ci preme a sottolineare come sia più che mai “necessario imparare dal passato, vivere il presente e, tutti insieme, navigare saggiamente verso il futuro”.


Perché scegliere le Four Beauties
Per esprimere anche artisticamente i propri intenti di pace e dialogo, il Dr. Pierre Lam ha invitata a partecipare all’evento la fashion designer cinese, Peony Shi, che lavora a Hangzhou, e la scultrice, Viviana Natalini – di cui ci siamo già occupati in passato (3), e che ha il suo studio a Lucca. Le due artiste hanno reinterpretato – secondo parametri contemporanei e il proprio estro creativo – quattro icone di bellezza, forza e coraggio, ormai entrate nella leggenda. Ognuna è stata protagonista di periodi tumultuosi, servendo sempre il proprio Paese anche a costo di sacrifici personali.
Note al mondo anglosassone come Fish sink, Geese fall, Moon hides, e Flowers wilt, in cinese sarebbero: Xi Shi, giovane vissuta nel Periodo delle Primavere e degli Autunni (770–476 a.C.), notoriamente di una tale avvenenza che i pesci, nell’acqua, si sarebbero dimenticati di nuotare. La stessa sarebbe stata usata – come una Mata Hari ante litteram – da un ministro dello Stato di Yue per influenzare gli affari del vicino Stato di Wu. Inviata presso quella corte, il re Fu Chai si sarebbe infatuato di lei al punto da perdere il controllo sì da provocare la caduta del suo regno. La seconda, Wang Zhaojun o Wang Qiang era il simbolo della bellezza della dinastia Han. Nata nel 50 a.C., pur provenendo da una umile famiglia, fu in grado di suscitare l’attenzione dei potenti grazie al suo aspetto e, quando l’imperatore decise di ‘sacrificare’ una tra le sue figlie, dandola in sposa al rivale Xiongnu, inviò Wang Zhaojun al suo posto – similmente a quanto fece Agamennone che, per propiziarsi i venti, sacrificò Ifigenia la quale, in realtà, era figlia di Teseo ed Elena. La bellezza di Wang era tale, in ogni caso, che si dice che una volta le oche – volando sopra di lei – rimasero ipnotizzate al punto da dimenticare di sbattere le ali e finirono al suolo. La terza è Diao Chan, nata durante il periodo dei Tre Regni (220-280 d.C.), deve la sua fama alle lotte per il potere tra i signori della guerra al tramonto della dinastia Han. Grazie al ruolo chiave che ebbe nell’orchestrare il complotto, pare che riuscì a sconfiggere il tirannico signore della guerra Dong Zhuo, con una danza seducente quanto quella di Salomé. Yang Guifei o Yang Yuhuan, fu l’ultima e visse durante la dinastia Tang (719-756 d.C.). Oltre che bella, possedeva un particolare talento musicale e poetico e divenne la consorte favorita dell’imperatore Xuanzong. Il tragico epilogo della loro passione – comparabile a quella dell’imperatore moghul Shāh Jahān (che edificò il Taj Mahal in memoria dell’amatissima moglie Arjumand Banu Begum, meglio nota come Mumtāz Maḥal) – vide il suicidio forzato di Yang durante la ribellione di An Lushan.
Come avrete notato i parallelismi tra leggende cinesi e figure mitiche o iconiche occidentali sono molti ed è per questo che gli organizzatori dell’evento espositivo pensano che le Four Beauties potranno ispirare “un impegno condiviso per la pace, di cui ha un grande bisogno sia il mondo sia l’umanità”.


Viviana Natalini: dall’unione tra Oriente e Occidente alle Four Beauties
Partendo dai costumi e dalle acconciature ideate dalla fashion designer Peony Shi, Natalini ha realizzato quattro terrecotte dipinte che riproducono oltre alle bellezze anche i loro simboli: l’oca, i pesci, i fiori che stanno appassendo, e la luna nera. Del resto, come scrive Pamela J. Goldman – fondatore e direttore del Museum Mile Contemporary di Manhattan (4), di cui è main curator Till Bögelsack – quella di Viviana Natalini è una “blossoming fantasy” e, come ha spiegato anche nell’ultimo catalogo dell’artista: she “envisions a reshaping of society for the beauty of all, inspired by female visions of beauty, especially in the coming together of a gobal society that is deeply interconnected, East and West, along the new sprawling Silk Road, where urban life is being culturally rethought in international hubs such as Dubai and Singapore” (5).
Quale artista, quindi, meglio di Viviana Natalini – che già in ‘tempi non sospetti’ inscriveva la sua visione della bellezza femminile quale pietra miliare sulla Via della Seta – avrebbe potuto rappresentare l’arte italiana per questo evento che vuole essere un ponte di pace, dialogo e rispetto tra Occidente e Oriente?
1) La casa di George Town di Sun Yat-sen per scoprire la storia per il primo Presidente della repubblica cinese: https://www.inthenet.eu/2025/03/14/la-repubblica-popolare-cinese-e-nata-a-george-town/
2) Per conoscere il Dr. Pierre Lam: https://min.news/en/entertainment/3efa316cff213cec4aedd41582ebfbf1.html
3) L’intervista a Viviana Natalini: https://www.inthenet.eu/2021/05/21/la-scultrice-viviana-natalini-si-racconta/
4) Il MMC di Manhattan ospita Viviana Natalini: https://www.museummilecontemporary.org/
5) Traduzione a cura di Simona M. Frigerio: ella “preconizza un rimodellamento sociale per il raggiungimento di una Bellezza totale, ispirata dalle visioni femminili di tale bellezza, specialmente nella formazione di una società globale che è sempre più profondamente interconnessa: Est e Ovest, lungo la nuova e tentacolare Via della Seta, dove la vita urbana è ripensata a livello culturale in hub internazionali come Dubai e Singapore”.
Per chi volesse conoscere meglio la Via della Seta, consigliamo il video d’arte del Dr. Lin Peijun, Creative Silk Road Celebrates the Spring Festival Gala, prodotto dalla Creative Silk Road Art Gallery e dall’Art Charity Foundation: https://www.52hrtt.com/mobileview/liveinfo/detail?liveId=G1724147587090&areaId=global&languageId=1&flag=1#_t=1726570813162
La mostra sarà inaugurata:
sabato 28 giugno 2025
Creative Silk Road Art Museum
creative director: Pierre Lam
Zhongshan
P.R.C.
venerdì, 27 giugno 2025
In copertina e nel pezzo: Opere di Viviana Natalini, fotografie gentilmente fornite dall’Artista